MAPPING.
Una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia
14-09-2024
MAPPING.
Una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia
Progetto selezionato dalla Commissione Europea e sostenuto dal programma Creative Europe. Mapping – una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia è un progetto di ricerca artistica sulla relazione sensibile con le bambine e i bambini da zero a sei anni, attraverso l’atto performativo.È dedicato al “bambino spettatore”, inteso come spettatore dell’oggi e non solo “del futuro”.
Progetto selezionato dalla Commissione Europea e sostenuto dal programma Creative Europe. Mapping – una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia è un progetto di ricerca artistica sulla relazione sensibile con le bambine e i bambini da zero a sei anni, attraverso l’atto performativo.È dedicato al “bambino spettatore”, inteso come spettatore dell’oggi e non solo “del futuro”.
– IL PROGETTO DI MAPPATURA – Mapping è un lavoro di ricerca sul pubblico della prima infanzia nelle sue diverse età, perché un bambino di 18 mesi ha modalità differenti di condividere la propria sensibilità con l’artista rispetto a un bambino di 4 anni. Una mappatura sperimentale, una ricerca sul campo che coinvolge artisti, operatori e accademici per individuare elementi ricorrenti e particolarità, tenendo conto di età e condizioni di fruizione diverse.Il progetto prevede che la Mappa nasca indagando quattro elementi di base, significativi dell’intera relazione tra bambini piccoli e artisti, indagati attraverso altrettanti filtri, quattro dimensioni fondamentali delle performing arts.– I PARTNER –La partnership è costituita da teatri, istituzioni e artisti che hanno attivato da tempo una relazione artistica continuativa ed approfondita con la prima infanzia, disponibili ad apportare il loro know-how specifico alla ricerca.Una partnership diffusa su tutto il territorio dell’Europa con 18 partner da 17 paesi europei:
La partnership è inoltre arricchita dal sostegno attivo di due network internazionali e da numerose università e istituzioni culturali a cui appartengono le ricercatrici e gli esperti che accompagnano il percorso.
– PERCHÉ UN PROGETTO PER I PIÙ PICCOLI? –I bambini e le bambine vivono nelle periferie della cultura. Secondo il senso comune, infatti, i più piccoli non capiscono e non hanno competenze.Eppure gli artisti che li frequentano imparano presto che i piccoli sono un pubblico potenzialmente straordinario, a cui vale pena di dedicare con passione la propria ricerca artistica.I bambini più piccoli per imparare guardano e ascoltano, per conoscere il mondo e coglierne i suoi innumerevoli dettagli.