MAPPING.
Una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia
30-09-2023
MAPPING.
Una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia
Progetto selezionato dalla Commissione Europea e sostenuto dal programma Creative Europe. Mapping – una mappa per l’estetica delle arti performative per la prima infanzia è un progetto di ricerca artistica sulla relazione sensibile con le bambine e i bambini da zero a sei anni, attraverso l’atto performativo.È dedicato al “bambino spettatore”, inteso come spettatore dell’oggi e non solo “del futuro”.– IL PROGETTO DI MAPPATURA – Mapping è un lavoro di ricerca sul pubblico della prima infanzia nelle sue diverse età, perché un bambino di 18 mesi ha modalità differenti di condividere la propria sensibilità con l’artista rispetto a un bambino di 4 anni. Una mappatura sperimentale, una ricerca sul campo che coinvolge artisti, operatori e accademici per individuare elementi ricorrenti e particolarità, tenendo conto di età e condizioni di fruizione diverse.Il progetto prevede che la Mappa nasca indagando quattro elementi di base, significativi dell’intera relazione tra bambini piccoli e artisti, indagati attraverso altrettanti filtri, quattro dimensioni fondamentali delle performing arts.– I PARTNER –La partnership è costituita da teatri, istituzioni e artisti che hanno attivato da tempo una relazione artistica continuativa ed approfondita con la prima infanzia, disponibili ad apportare il loro know-how specifico alla ricerca.Una partnership diffusa su tutto il territorio dell’Europa con 18 partner da 17 paesi europei:
Bologna
Bologna Salisburgo Charleroi Odder Helsinki Limoges Hamm Atene Budapest Galway Breda Poznan Bucarest Ljubljana Vitoria Stoccolma LondraItalia Italia Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Ungheria Irlanda Paesi Bassi Polonia Romania Slovenia Spagna Svezia Gran BretagnaLa partnership è inoltre arricchita dal sostegno attivo di due network internazionali e da numerose università e istituzioni culturali a cui appartengono le ricercatrici e gli esperti che accompagnano il percorso.
– PERCHÉ UN PROGETTO PER I PIÙ PICCOLI? –I bambini e le bambine vivono nelle periferie della cultura. Secondo il senso comune, infatti, i più piccoli non capiscono e non hanno competenze.Eppure gli artisti che li frequentano imparano presto che i piccoli sono un pubblico potenzialmente straordinario, a cui vale pena di dedicare con passione la propria ricerca artistica.I bambini più piccoli per imparare guardano e ascoltano, per conoscere il mondo e coglierne i suoi innumerevoli dettagli.